Da Programmatore Insoddisfatto a Insegnante Appagato dei 7 Riti Tibetani.
Hari Om, mi chiamo Danilo, sono un operatore Shiatsu e Insegnante Appagato dei 7 Riti Tibetani.
Che soddisfazione riuscire ora a scrivere questa frase!!
Mi ci è voluto molto tempo per arrivare ad avere la consapevolezza necessaria per riuscire a presentarmi in questi termini senza provare imbarazzo.
Per molti anni sono stato un programmatore di computer, un mestiere che non ho scelto per passione, ma che ho trovato quasi per caso.
Anche perché a quell’età non sapevo cosa volevo, non sapevo chi ero, ne chi volevo diventare.
All’inizio mi pareva perfino un lavoro divertente e, in fondo, anche abbastanza ben pagato, e questo sembrava mi bastasse.
Ma poco a poco, in modo subdolo senza che me ne rendessi conto è iniziata la routine.
Otto ore ogni giorno (a volte di più) seduto ad una scrivania a scrivere e correggere programmi in un linguaggio non umano ma comprensibile al computer.
Ogni giorno gli stessi gesti, gli stessi problemi, le stesse riunioni, gli stessi colleghi con gli stessi discorsi.
Sempre più forte l’insoddisfazione, la sensazione di vivere in modo limitato e il desiderio di cercare un percorso di vita più gratificante, più naturale.
Da Programmatore Insoddisfatto a Insegnante Appagato dei 7 Riti Tibetani.
Così, dopo aver valutato varie alternative, ho deciso di iscrivermi ad un corso professionale per diventare Operatore Shiatsu.
Lo Shiatsu si ispira a conoscenze e filosofie proprie della medicina tradizionale orientale.
Essendo allo stesso tempo scienza e arte della guarigione, ci insegna a considerare l’essere umano come un tutto e a tener conto delle interazioni del fisico, della mente e dello spirito.
Questa disciplina ritiene che la salute e la malattia abbiano cause energetiche.
L’energia chiamata QI, KI, Prana a seconda delle diverse tradizioni, è il principio base di tutti i fenomeni naturali compreso l’essere umano.
Il corpo umano ha una struttura energetica formata da meridiani, aree e punti in cui scorre e si manifesta a livelli diversi l’energia vitale.
Lo Shiatsu non è un massaggio ma un trattamento basato su pressioni portate con tecniche specifiche.
Permette di agire non solo sul corpo fisico ma anche sulla psiche del ricevente, contattando il suo livello energetico più profondo e quindi tutti gli aspetti della sua realtà.
La forza e la potenza di queste pressioni deriva dalla centratura dell’operatore che deve possedere una grande sensibilità per entrare profondamente in contatto e in sintonia con colui che viene trattato.
Che shock!! Ho scoperto un mondo diverso o, meglio, che il mondo è diverso da quello che ero convinto di conoscere.
Da Programmatore Insoddisfatto a Insegnante Appagato dei 7 Riti Tibetani.
Abituato a confrontarmi con aspetti molto materiali, grossolani, mi sono trovato a dover interagire con aspetti più sottili.
Ma il mio lavoro principale continuava ad essere programmare computer.
Passavo la giornata ad occuparmi, in giacca e cravatta, di cose molto importanti e serie e il tardo pomeriggio giocavo a fare la persona alternativa.
Ho trascorso qualche anno in questo modo, annoiandomi a fare il programmatore e senza riuscire a progredire come operatore Shiatsu.
Ero in stallo ma non riuscivo a decidere un cambiamento drastico.
La sicurezza dello stipendio regolare da impiegato, lo ammetto, bloccava il mio coraggio di inventarmi una vita veramente nuova.
Ma la vita è un fluire, nulla può rimanere statico.
Se tu tendi a fermarti l’Universo arriva a darti uno scossone, a volte sono ceffoni che ti fanno male ma, se sai capire il messaggio, ti danno la spinta a riprendere il tuo cammino.
La crisi economica è arrivata anche nel settore in cui operava l’azienda presso cui lavoravo, c’erano intere settimane in cui andavo in ufficio a fare nulla tutto il giorno.
Finché è arrivato qualche mese di cassa integrazione…
Insomma una storia come molte altre di questi tempi, non è il caso in questo scritto che scenda in dettagli, la conclusione è stata che mi sono trovato ufficialmente disoccupato.
Ne è seguito un periodo di disorientamento.
Alla mia età era difficile rimettermi sul mercato come programmatore, in concorrenza con giovani molto più abili nelle nuove tecniche e molto più duttili per le necessità delle aziende.
Da Programmatore Insoddisfatto a Insegnante Appagato dei 7 Riti Tibetani.
Che faccio ora?
Beh era il momento di dedicarmi a tempo pieno allo Shiatsu, così mi sono iscritto a seminari di aggiornamento, ho provato a farmi un po’ di pubblicità.
Ora la mia attività principale era fare trattamenti Shiatsu.
Ma i condizionamenti ricevuti da una vita da impiegato continuavano a limitarmi.
Non mi sentivo uno Shiatsuka, ma un disoccupato che provava a fare l’operatore Shiatsu.
Tutti quei discorsi sul contattare i livelli energetici più sottili di chi mi chiedeva un trattamento, come potevo metterli in pratica se non avevo consapevolezza dei miei aspetti più sottili?
E i risultati erano evidenti: io non mi sentivo all’altezza e le persone non venivano da me.
Avevo necessità di lavorare a fondo su me stesso.
E qui, finalmente, arriva il mio fortunato incontro con i 7 RITI TIBETANI.
Un giorno ho visto la pubblicità del corso della Maestra Silvia Salvarani per diventare insegnante dei 7 RITI TIBETANI.
Ho subito pensato che quella era la strada che stavo cercando.
In passato avevo già letto il libro di Kelder , ma non era il momento giusto, ora invece si.
Così ho inviato la mia candidatura, una sera la Maestra mi ha chiamato e dopo un breve dialogo ha accettato la mia iscrizione.
Ho iniziato il corso, ogni settimana mi sono dedicato con impegno ai nuovi esercizi preparatori e a praticare i Riti, seguendo con scrupolo le indicazioni che mi arrivavano di volta in volta.
Già dopo pochi giorni mi sono accorto di sentire in me una maggiore energia.
Continuando nella pratica aumentava la consapevolezza, la capacità di concentrazione, migliorava la mia postura.
Con gioia mi accorgevo che stavo migliorando anche la mia sensibilità e capacità di presenza durante i trattamenti Shiatsu che praticavo.
Stavo raggiungendo i miei obiettivi!
Poi è arrivato il giorno dell’esame.
Sono partito per Rimini e, con molta emozione, ho condiviso con un gruppo di compagni la prima esperienza di insegnante dei 7 Riti Tibetani.
Alla fine della giornata avevo l’attestato della Maestra Silvia.
Ad essere sincero quell’attestato mi faceva piacere ma non ero così convinto che avrei davvero praticato l’insegnamento.
Quello che mi rendeva felice erano i risultati che riscontravo su me stesso con la pratica.
Il fatto di rendermi conto che anche i miei clienti ricevevano dai miei trattamenti molti più benefici di prima.
Ora si, riuscivo ad entrare in connessione con loro, ora quel mondo fatto di energie sottili non mi era più estraneo e il feed-back dei miei clienti era sempre più positivo.
Da Programmatore Insoddisfatto a Insegnante Appagato dei 7 Riti Tibetani.
Ma per arrivare all’affermazione con cui ho iniziato questo scritto dovevo fare ancora un ulteriore passo.
Come ho detto ero contento dei miglioramenti ottenuti con la pratica, ma non ero un insegnante.
Mi limitavo, fra gli altri consigli dati ai miei clienti, a suggerire la pratica dei Riti.
Finché un giorno una mia cliente mi ha detto che era molto interessante quello che gli avevo detto.
Avrebbe voluto provare questa disciplina, ma non sapeva come fare per impararla in modo corretto.
Lì è crollata la mia ultima barriera, ho risposto che io ero un insegnante dei 7 Riti Tibetani certificato.
A quel punto tutto si è messo in moto con una rapidità che ha sorpreso ogni mio ultimo tentennamento.
In breve tempo la mia cliente ha reclutato, fra suoi amici, un gruppetto di 5 persone a cui si sono aggiunti un paio di altri miei clienti.
Quasi senza che me ne rendessi conto mi sono trovato ad avere davanti la mia prima classe di allievi e a condurre il mio primo corso.
Le risposte che ho avuto sono state soddisfacenti e mi danno la fiducia necessaria per organizzare in un futuro prossimo altri corsi.
Questa è la breve cronaca della mia trasformazione, da Programmatore Insoddisfatto a Insegnante Appagato dei 7 Riti Tibetani.
Di come i 7 Riti Tibetani siano arrivati al momento giusto a darmi la giusta carica per attuarla.
Spero, tra non molto, di poter scrivere di come questo periodo sia stato solo l’inizio di una gioiosa avventura e spero di riuscire a trasmettere questa gioia a qualcun altro.
Grazie a chi ha letto fin qui e un abbraccio a tutti!!
Danilo
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Luca Peirano
Bellissima la tua esperienza Danilo. Toccante. Personalmente devo ancora sbloccare diverse situazioni di stallo, anche economico, che non mi permettono di affrontare un vero cambiamento. Anch’io in questo momento mi trovo a svolgere un lavoro che non mi dà alcun appagamento e, oltretutto avrà una scadenza all’inizio dell’estate, e questo dopo anni di “disoccupazione creativa”, come direbbe il grande Ivan Illich! Tutto questo lungo periodo mi ha comunque permesso un reale approfondimento sulle questioni della vita, la fine di relazioni importanti, e un cambiamento interiore sempre in atto, ma sento che non è ancora abbastanza, altrimenti se ne vedrebbero gli effetti anche sul piano fisico! Ho delle resistenze che sto ancora cercando di comprendere sui riti che mi impediscono di valutare la possibilità di un vero cambiamento. A volte mi chiedo se sia davvero la strada giusta da percorrere. E’ stato bello condividere con te. Luca
Danilo
Grazie Luca per il tuo commento al mio articoletto autobiografico.
E’ bello leggere di un “cambiamento interiore sempre in atto”, l’importante è continuare a cercare e cercando continuare a crescere.
Credo succeda a tutti di avere ogni tanto il dubbio se si stia percorrendo la strada giusta, non sempre le risposte sono così immediate ed evidenti. Forse, a volte, il problema è che non otteniamo le risposte che desideravamo, e dobbiamo rimetterci in gioco su tavoli diversi.
Non ti conosco e non so dirti se i Riti possono essere la tua strada, certo i Riti sono uno strumento potente, ma a patto di ricordarsi che sono, appunto, RITI. Scusa se magari ti dico qualcosa che per te è già ovvio, ma secondo la mia esperienza quando qualcuno fatica ad ottenere dei risultati, spesso, è perché ripete gli esercizi come una routine di movimenti ginnici, senza il giusto atteggiamento dimenticando l’aspetto rituale, l’aspetto…magico.
Spero che tu riesca a capire e superare le resistenze che ti bloccano, magari con l’aiuto di un insegnante vicino a te.
Se ti fa piacere, fra qualche tempo, scrivimi come è proseguita la tua esperienza, ne sarei molto contento!
Grazie della condivisione!
Danilo