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L’obiettivo della coppia resta sempre il celestiale, non gli orgasmi multipli (terza parte)


L’orgasmo femminile spesso è il propulsore che stimola l’uomo a portare in alto il proprio piacere, di chakra in chakra, senza emissione del seme. In tal caso è bene che la donna si osservi nell’apice del proprio godimento: restare presenti, non perdersi, non morire, consente di offrire e trasmette volontariamente ai genitali maschili questa scintilla.

La donna, a differenza dell’uomo, non ha una perdita energetica prorompente nell’orgasmo, quindi può farne buon uso, ma senza cupidigia.

L’obiettivo della coppia resta sempre il celestiale, non orgasmi multipli, come certe scuole tantriche insegnano.

Trattenere il piacere e spingerlo verso l’alto è altresì una tecnica che la donna può attuare e questo riscalderà ulteriormente l’atmosfera della coppia, perché vi sarà un accumulo sempre maggiore di tensione e i corpi ne beneficeranno per osmosi, caricandosi progressivamente per poi liberarsi nella regione cranica come un’esplosione.

La “castità scientifica” di entrambi, ossia la volontaria rinuncia all’orgasmo esteriore, metterà in circolo nei corpi un’infinita energia creAttiva definita Elisir dell’Immortalità.

Quando la coppia ha preso dimestichezza con la pratica e il canale maschile è divenuto totalmente libero, l’uomo può durante il rapporto, disgiungersi dalla propria compagna, trovare una posizione comoda con la schiena eretta e concludere in solitaria, ma non in solitudine l’ascensione della propria sessualità. 

Quando un uomo impara a elevare le proprie passioni, senza più doversi fondere con la donna, può ritenere di aver ripristinato la Via dell’Eden questo cambia tutti i parametri, perché un tale uomo ha evoluto in sé l’attitudine del monaco.

La donna, per ispirare un uomo a cimentarsi in vette così sublimi, soprattutto se lui non ha già alle spalle un percorso spirituale collaudato, necessita di rimanere in stretta comunicazione con il proprio Sé; senza questa comunione, veritiera e costante, non saprà comeinnalzare il proprio amato.

Accompagnare il proprio uomo al Sé

è compito del Nuovo Femminile

Una donna che si accaparra un uomo per se stessa

senza ricondurlo al divino Sé

Io Sono 

non è degna di questa femminilità 

(Estratti da The Golden Book X)

Ogni coppia potrà con questo breve articolo sviluppare la propria formula d’amore, tenendo ben presente che ogni elevazione dell’energia sessuale a Potenza Superiore è un’offerta, dal micro al macro-cosmo. 

Non si tratta solo di sviluppare “i siddhi”, i poteri del terzo occhio, ma di rimettere il corpo, la mente, il cuore e l’anima della coppia a Dio, nell’Olos, nel Campo Unificato o come vi piace chiamarLo.

Affidarsi in meditazione sarà illuminante. Meditare insieme, fare l’amore insieme, incontrare il Sé insieme, questo è lo Spirito della Coppia: da due a uno nell’Uno.

La reciproca buona volontà e purezza nell’intento sono fondamentali.

Grave è dare le perle ai porci, non agli asini, perché i rituali pervertiti producono danni, amarezza e Karma.

Poco importa non sapere, essere insicuri, sbagliare, con il tempo, la pratica, l’umiltà, il sorriso, l’affidamento e l’ancoraggio alle Forze della Luce… gli amanti vivranno una rinnovata verginità, perché quando la sessualità si estende oltre se stessa, esaurisce il proprio scopo, ma l’AMORE resta, senza circonferenze e questo fa di ognuno, un monaco.

In conclusione:

La tecnica di coppia per la trasmutazione sessuale del seme maschile, può essere una fase intermedia per chi desiderasse procreare “con coscienza”, poiché tale pratica conduce i due amanti a una forte presenza a se stessi e concepire un figlio (evidentemente con eiaculazione) in questa maniera è realmente un’immacolata concezione.

Immacolata perché nessun pensiero estraneo di passionalità inficerebbe l’energia del nascituro e questo venire al mondo o alla luce in purezza d’intenti, ossia senza perdersi nell’orgasmo, giacché entrambi gli amanti restano vigili nell’atto riproduttivo, farebbe una grande differenza per lo spirito che incarnerà il veicolo fisico predisposto dalla coppia. 

Spirito che nella propria vita sarà condizionato, nel bene e nel male del corredo karmico previsto, dall’energia del concepimento, dal vissuto della madre in gravidanza e dal parto. Dinamiche mai fini a se stesse, bensi riconducibili all’avvio di ogni nuova attività… motivo per il quale spesso si sente dire: “quest’impresa è proprio un parto”…

Auspico che gli Amici Insegnanti siano disponibili a uno scambio aperto di confidenze, magari presso la sede di formazione e con la mediazione dei Maestri Silvia e Lorenzo. 

Io sono reperibile qui: www.rititibetani.ch, www.myalurgo.ch

Un caro saluto a tutti e buona pratica!

Mya Lurgo

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Mya Lurgo

Mya Lurgo, nata a Bordighera il 30 maggio 1971, diplomata in lingue si dedica successivamente alla formazione sportiva (diploma Federale), aprendo e gestendo tre centri di medicina sportiva in Ticino, Svizzera. Dal 1996 si concentra sullo studio, la pratica quotidiana e l'insegnamento dei Riti Tibetani. L’arte e la spiritualità sono le passioni coltivate sin dall’infanzia. Il percorso espositivo inizia anch'esso nel 1996 e prosegue tutt’ora, a tempo pieno, integrandosi alla ricerca spirituale principalmente incentrata sul cristianesimo mistico. L’intera ricerca è presente sul sito www.myalurgo.ch Il volume Acentrismo: dal sogno dell’ego alla divina realtà, edito da Bellati Editore e il successivo e-book L’Immateriale di Yves Klein incontra l’acentrismo dispiegano il congiungersi di arte e spiritualità.

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