Svelata la pratica più potente dello Yoga dei 7 Riti Tibetani!
“La pratica di Uddiyana Bandha (o sesto rito tibetano), come viene descritta dagli yogi, è facile da eseguire e, con l’abitudine costante ad essa, persino un uomo anziano ringiovanisce”. Hatha Yoga Pradipika
La parola sanscrita uddiyana significa ‘sollevare’ o ‘volare alto’, mentre bandha vuol dire ‘chiudere, bloccare’. La pratica di Uddiyana Bandha viene dunque definita con questi termini perché la chiusura obbliga la risalita del diaframma verso il petto. E, nel tempo, un esercizio simile migliora nettamente la circolazione, alleggerendo vistosamente il cuore nelle sue funzioni di pompaggio.
Nello Yoga si sa infatti che chi usa intelligentemente il diaframma è come se avesse ‘un secondo cuore’. Tale infatti è la potenza di uddiyana bandha, e, per questo motivo, esso entra di diritto in molti pranayama di cui esalta le finalità e la forza.
Ma esiste anche un’altra spiegazione al termine predetto e che consiste nella spinta che questo Bandha impone all’energia che risale lungo Sushumna (il condotto centrale, energetico, che corrisponde al midollo spinale).
Nella sua ascesa verso l’alto il prana risveglia tutti i chakra (noi li definiamo plessi nervosi);
con l’abitudine a riconoscere il passaggio dell’energia in sushumna, incrementa anche la consapevolezza individuale. L’accrescimento della consapevolezza porta inevitabilmente a un ventaglio di stati di coscienza, tra loro correlati, e il traguardo finale è la liberazione o illuminazione.
“Il respiro accompagna la vita allo stesso modo dell’ombra che accompagna un oggetto, Uddiyana è la pratica che si contrappone all’agitazione del respiro”.
Baraha Upanishad
Il Sesto Tibetano o Uddiyana Bandha è un metodo “Krya Yoga”, (Yoga del respiro), e insegna a trarre le enormi potenzialità, unite al semplice atto del respiro, attraverso una serie di sequenze, pratiche e specifiche.
In Sanscrito Krya significa “Azione”, oltre ad avere ottimi benefici psicofisici riesce ad incanalare verso l’alto la potente Energia Sessuale, e renderla più consapevole a chi lo pratica.
E’ il rito meno menzionato nel testo di Peter Kelder, ed è allo stesso tempo quello che “corona” perfettamente tutta la pratica dei Riti! Duranta la stesura del primo libro di Peter Kelder, erano presenti molti dogmi, per cui si credeva che questa pratica non si potevano divulgare, solo i monaci iniziati potevano praticarla e trarne i maggiori benefici spirituali e psico-fisici.
Puoi scoprire la pratica dell’Uddiyana Bandha grazie al video del caro allievo, collega e grande amico Lorenzo Olivieri, vero modello nella pratica di questo rito.
Vai al minuto 24:30 del video qui sotto:
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Marcela
Molti interessante grazie! Ho trovato questo articolo casualmente ma è arrivato a pennello con gli avvenimenti della mia vita in questo periodo .Grazie!.
Silvia
Felice del tuo apprezzamento Marcela, prego 🙂 con gioia